Dopo Facebook, anche Google si impegna a favore degli editori proponendo nuove opzioni che dovrebbero aiutarli a incrementare il numero di abbonamenti. La novià è la fine della politica del “First Click Free”, opzione che consentiva di leggere un minimo di tre notizie gratis prima di arrivare a quelle a pagamento, e il lancio del “Flexible Sampling“. Lo ha annunciato online il colosso di Mountain View, precisando che grazie a questa nuova policy gli editori saranno in grado di decidere autonomamente quanti contenuti mettere gratuitamente a disposizione del lettore prima di attivare il “Paywall”, ovvero la consultazione degli articoli dopo aver effettuato un pagamento.
Nel dare il via a quello che definisce un “processo a lungo termine”, Google, nel nome della condivisione, presterà la sua assistenza agli editori per capire come semplificare il processo di acquisto dei contenuti da parte dell’utente e, nel lungo periodo, intende “aiutare gli editori a raggiungere nuovi lettori, far crescere gli abbonamenti e i ricavi sviluppando una suite di prodotti e servizi dedicati”.
Sembrerebbe, infatti, che nonostante una maggiore propensione a stipulare un abbonamento al giornale online, talvolta la macchinosità del processo per attivare un abbonamento può rappresentare un disincentivo a farlo. Per questo motivo è necesario facilitare gli abbonamenti.
La decisione di passare al “Flexible sampling” arriva dopo un periodo di ricerche e di esperimenti congiunti con il New York Times e il Financial Times, i quali hanno commentato l’operazione in modo positivo: “Siamo incoraggiati dal desiderio di Google di considerare altri modi di supportare i modelli di business in abbonamento e siamo felici di continuare a lavorare con loro per costruire soluzioni intelligenti al problema”, ha commentato Kinsey Wilson, adviser di Mark Thompson, CEO del New York Times, mentre per Jon Slade, Chief Commercial Officer di FT, “E’ importante proseguire concretamente su quanto finora discusso e e accelerare il processo”.