In Italia per partecipare al matrimonio dell’amico Daniel Ek (fondatore di Spotify) organizzato sul lago di Como, il cofondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha approfittato dell’occasione per visitare Roma. Il 29 agosto, dopo aver fatto del jogging al Colosseo, dichiarando che «è piuttosto sorprendente correre per le strade della città che ha contribuito ad inventarle», ha incontrato il Papa, a cui ha confermato la sua causa di voler portare la connessione Web in tutto il globo. Successivamente, si è incontrato con il premier Matteo Renzi, con il quale ha parlato del terremoto che ha interessato il Centro Italia, dell’aiuto dato dalla tecnologia nel creare posti di lavoro e di intelligenza artificiale. A proposito, è importante ricordare che, attraverso l’AI Research Partnership Program, Facebook ha appena donato un server da 50 mila dollari all’ImageLab dell’Università di Modena Reggio-Emilia. A fine giornata si è svolto l’incontro con gli studenti della Luiss: un’ora di domande e risposte, in cui si è tornati, tra gli altri, sul tema del terremoto. «Quando l’ho saputo», ha dichiarato, «mi sono subito chiesto cosa potesse fare Facebook. Una delle cose di cui vado fiero è il Safety Check di Facebook. Ogni volta che c’è un disastro, il nostro scocial network chiede conferma in automatico a chi è nella zona se sta bene. Ha permesso a 50 milioni di persone di dire alla famiglia che stavano bene. Ma vogliamo fare di più. Per questo abbiamo donato mezzo milione di euro alla Croce Rossa sotto forma di Ad Credits, e quindi pubblicità. Sono fiero di come la comunità ha risposto. C’è un ristorante ad esempio che sulla sua pagina ha scritto che avrebbe donato un euro per ogni piatto di amatriciana ordinato».
Durante l’ora di confronto, tra discorsi seri e battute, accenni alla mitologia e ai valori familiari, si è parlato di realtà aumentata e Pokémon Go, ma soprattutto di organizzazione aziendale e imprenditoria. Solo verso la fine, uno studente di nome Alessio, ha posto una domanda scomoda che effettivamente fa parte del dibattito che circonda il più famoso dei social network: se Zuckerberg abbia mai pensato di aver rovinato milioni di rapporti faccia a faccia con la nascita di Facebook. Dopo un sorriso, il trentaduenne cofondatore di Facebook risponde, naturalmente, di no, dichiarando che Facebook non rovina i rapporti, in quanto non si sostituisce alle relazioni faccia a faccia ma avvicina le persone che non hanno la possibilità di vedersi frequentemente.
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