Gli esperti prevedono che nel 2021 gli oggetti connessi in rete saranno più di 28 miliardi, di cui circa solo 8,6 miliardi saranno smartphone, mentre 15,7 miliardi saranno dispositivi dell’Internet of Things. Un dominio netto, quello degli oggetti intelligenti, che sarà palesato a partire dal 2018.
Se negli anni 2015-2017 la telefonia mobile rappresenta ancora la categoria di oggetti connessi più rilevante, secondo l’“Ericsson Mobility Report”, a partire dal 2018 gli smartphone saranno superati da altri dispositivi connessi in rete, tra cui automobili, sensori, biciclette, dispositivi wearables e elettrodomestici.
Il trend è già visibile negli Stati Uniti, Paese sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico: tra gennaio e marzo 2016, i nuovi utenti mobili sono stati complessivamente 5,6 milioni, mentre le auto connesse alla rete sono state ben 8 milioni.
A livello mondiale, il tasso di crescita annuo previsto tra il 2015 ed il 2021 sarà dal 23% e, grazie allo sviluppo delle reti LTE e 5G, l’Internet delle cose mobile sarà la fascia di device più venduta, grazie soprattutto dalle autovetture connesse a internet, che passeranno da 400 milioni di unità a 1,5 miliardi nel giro di pochi anni. In Europa occidentale il picco di crescita di IoT device sarà tra il 2015 ed il 2021.