Italia Creativa è lo studio che offre una prospettiva esauriente sull’industria della cultura e della creatività in Italia, realizzato da Ernst &Young grazie al supporto delle principali associazioni di categoria, guidate da MiBACT e SIAE. Parliamo di FIEG, SIAE, AESVI, AGIS, AIE, ANEM, ANES, ANICA, APT, CNAPPC, CONFCULTURA, CONFINDUSTRIA CULTURA ITALIA, CONFINDUSTRIA RADIO TELEVISIONI, DISMAMUSICA, FEM, FIMI, NUOVOIMAIE, PMI e UNIVIDEO. La ricerca di EY ha preso in considerazione i settori più rappresentativi dell’Industria della Cultura e della Creatività: Architettura, Arti performative, Arti Visive, Cinema, Libri, Musica, Pubblicità, Quotidiani e Periodici, Radio, Televisione e Home Entertainment, Videogiochi. Lo studio ha il merito di offrire una fotografia completa e ampia del settore, che ne prende in considerazione anche i numeri e le potenzialità. Il periodo di riferimento del lavoro è il 2014, anno durante il quale il valore economico complessivo del settore è stato valutato pari a 47 miliardi di euro: parliamo del 2,9% del PIL nazionale. Andando ad analizzare il settore sotto il punto di vista occupazionale possiamo dire che l’industria di riferimento impiegava, nel 2014, un milione di persone. Il 41% degli occupati in questione sono, in Italia, giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del 37% circa del resto dei settori del Paese. Durante l’evento di presentazione che si è tenuto a gennaio, l’Onorevole Franceschini ha sottolineato l’esigenza di garantire giusti compensi ai talenti: “Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha asserito il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo: “È nostro preciso dovere adoperarci per favorire al massimo ogni espressione di questo settore, garantendo le corrette condizioni di mercato, contrastando pirateria e contraffazione e riconoscendo il giusto compenso a chi vi opera con il proprio talento. Questo vuol dire pensare al futuro del nostro Paese e tornare a fare dell’Italia il Paese delle Arti e della Bellezza”. Filippo Sugar, Presidente di SIAE ha parlato dell’Italia Creativa come del cuore e del cervello del corpo economico del nostro Paese. “Il settore culturale e creativo”, ha dichiarato Sugar: “è infatti pieno di startup: ogni autore, ogni artista che inizia a pensare di dedicare la sua vita alla creatività o comunque a realizzare opere nuove è, di fatto, una startup. Quindi da sempre questa è un’industria fortemente legata all’innovazione, e l’innovazione è fonte di rottura, di pensieri nuovi, di libertà”.
Lo studio completo può essere scaricato cliccando qui.