I videogiochi sono uno sport, e forse presto sbarcheranno perfino alle Olimpiadi. L’affermazione potrebbe far storcere il naso a qualcuno e riempire di soddisfazione qualche altro. Di certo l’apertura del Comitato Olimpico Internazionale al mondo degli e-sport divide pubblico e generazioni.
Il comitato olimpico internazionale, ha sorpreso tutti dichiarando che i cosiddetti ESports sono vere e proprie discipline agonistiche, insomma sport veri e propri che, in effetti, danno vita a competizioni agguerrite e con un vasto pubblico.
I massimi dirigenti dello sport mondiale, dopo un summit a Losanna, hanno fatto capire che tale fenomeno, e soprattutto il fatturato del mondo videoludico, non può più essere ignorato Eppure nel recente passato il presidente Thomas Bach si era detto contrario a quanto avverrà, ad esempio, ai Giochi Asiatici in Indonesia, dove i videogiochi faranno parte a pieno titolo del programma.
Il comunicato del CIO segna un’inversione di marcia rispetto alal chiusura iniziale e sottolinea come “gli-esports siano in forte crescita, in particolare fra i giovani dei vari paesi”, e anche di questo, per rendere sempre più attraenti le Olimpiadi agli occhi delle nuove generazioni, si deve tener conto. Non è un caso che a Tokyo 2020 ci saranno nuove discipline come surf, skateboard ed arrampicata, e il prossimo passo potrebbe essere proprio quello dei videogiochi.
Lo avevano ipotizzato, nei mesi scorsi, alcuni membri del comitato organizzatore locale di Parigi dei Giochi 2024 poi assegnati alla capitale francese. Adesso viene messo per iscritto, nella nota diffusa da Losanna, che “gli e-sports competitivi possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quelle degli atleti delle discipline tradizionali”. E presto potrebbero avviarsi dei colloqui con l’industria del settore per cercare di stabilire discipline e modalità di probabili incontri. Che ne pensate?